Dal diritto alla privacy al diritto al matrimonio by Giacomo Viggiani

Dal diritto alla privacy al diritto al matrimonio by Giacomo Viggiani

autore:Giacomo Viggiani
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2021-02-23T00:00:00+00:00


Si passano poi a esaminare i precedenti di fonte federale, tra cui Bowers e il recentissimo Lawrence, incluso il self-restraint in materia di diritto di famiglia lì contenuto. Nel presentare Lawrence, in particolare, la Corte nega espressamente che l’illustre precedente federale vincoli in qualche modo la decisione del caso di specie. Esso costituisce solo il livello minimo di garanzie individuali, le quali possono essere ampliate a livello statale. Pertanto, la Costituzione del Massachusetts è libera di tutelare il diritto al matrimonio con più zelo di quanto non faccia la Costituzione federale. Discutendo infine del livello di review da applicare, la Corte evita di pronunciarsi sulla necessità di uno scrutinio “rafforzato” (intermediate), sostenendo che la norma sindacata non supera neanche il livello di base (rational basis)130.

Veniamo dunque al merito più nello specifico. Il matrimonio, secondo la Corte, “è un’istituzione sociale vitale” che non solo riconosce la profondità e la stabilità di una relazione affettiva, ma garantisce anche una serie di benefici, dalla materia fiscale a quella sanitaria. Il matrimonio, in breve, è un diritto fondamentale di cui le coppie di persone dello stesso sesso si vedono private del godimento.

I supremi giudici procedono poi a demolire uno dopo l’altro le giustificazioni allegate dallo Stato. La principale è ovviamente l’interesse statale a promuovere la procreazione. Interesse che viene ritenuto in sé legittimo, ma irrelato rispetto all’esclusione delle coppie di persone dello stesso sesso dal matrimonio. Innanzitutto – osservano i giudici – la capacità procreativa non è né un requisito di accesso al matrimonio né un valido motivo per chiederne la dissoluzione: “coloro che non hanno mai consumato il matrimonio, e non intendono farlo, possono e rimangono sposati”. Alla luce del grado di maturazione civile della nostra società, è inoltre una visione tremendamente riduttiva del matrimonio, più vicina all’ethos degli animali che a quello di esseri morali. Illogica, poi, è la correlazione con l’aumento delle nascite nelle coppie eterosessuali. Infine, tale esclusione non è compatibile con il principio del best interest of the child, visto che i figli delle coppie di persone dello stesso sesso risultano così privati delle tutele concesse invece a tutti gli altri per il solo fatto di avere due genitori dello stesso sesso131.

Un’altra tesi avanzata a difesa del divieto è il pregiudizio che queste coppie avrebbero arrecato all’istituto del matrimonio come storicamente configurato. Nondimeno, secondo i giudici, la tradizione di escludere una classe di persone dal matrimonio non è diversa dalla classificazione stessa: “è un ragionamento circolare, non un’analisi, sostenere che il matrimonio deve rimanere un’istituzione eterosessuale perché questo è ciò che storicamente è stato”. Certo, la Corte non nega che quello che le viene richiesto segnerebbe un cambiamento significativo nella definizione del matrimonio come compresa dalla società per secoli, ma ritiene che tale evoluzione non intacchi il suo nucleo di valore e significato. Anzi, lo rafforza132:

Qui, gli attori cercano solo di essere sposati, non di minare l’istituzione del matrimonio civile. Non vogliono che il matrimonio venga abolito. Non attaccano la natura binaria del matrimonio, le disposizioni sulla consanguineità o qualsiasi altra disposizione della legge sulle licenze matrimoniali.



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